
Genitori spegnete il cellulare!
“È vero che la mia mamma è a casa ma sta sempre al computer e io mi sento lo stesso sola” (M., 8 anni)
Viviamo, oggi, in un mondo in cui lo schermo di un computer o di uno smartphone sostituiscono la bellezza di guardarsi negli occhi e godere del volto di chi ci parla. La notevole diffusione di dispositivi tecnologici per comunicare sta modificando in modo radicale il modo in cui ci comportiamo e ci relazioniamo agli altri. Digitiamo ovunque e spesso, se siamo soli o in compagnia, durante il lavoro o una cena romantica. Lo smartphone è sempre nelle nostre mani e determina il flusso della nostra attenzione al mondo. Questo fenomeno prende il nome di Phubbing, un termine anglosassone che coniuga il vocabolo phone con il termine snobbing e definisce proprio quel fenomeno attraverso il quale le “cyber” relazioni sostituiscono piano piano quelle vis a vis. Proprio per questo motivo è possibile considerare questo fenomeno dilagante come una nuova forma di trascuratezza poiché l’immergersi dentro lo schermo e riducendo il contatto visivo e fisico, porta a una vera e propria disattenzione ai bisogni dell’altro fino a giungere, in casi più gravi, a una totale mancanza di partecipazione emotiva ed empatica. L’allarme viene confermato dagli studi scientifici: sono sempre più in aumento le nuove dipendenze dagli strumenti di comunicazione e dalla rete e questo fenomeno comporta una conseguente crescita dell’isolamento nel mondo reale per la prevalenza del mondo virtuale anche nelle relazioni di coppia, in quelle familiari o professionali.
Ma cosa può accadere ai figli con genitori pubbher?
Le cure che i bambini ricevono dai loro genitori nei primi anni di vita determina il loro equilibrio emotivo, relazionale e sociale. Affinché il figlio possa acquisire un senso di identità positivo, autostima e controllo ambientale è necessario che il genitore incoraggi i comportamenti positivi del bambino fornendo, quindi, attenzione e accudimento, che stimoli e incrementi il contatto sociale e che fornisca un modello di comportamento. Appare chiaro come questa relazione getti le basi per lo sviluppo della personalità del bambino. Se il genitore si mostra disinteressato, trascurante e assente, il figlio non può far altro che apprendere di essere incapace, non meritevole d’amore e che il mondo è ostile.
Alla luce di quanto fin qui esposto appare chiaro come la disattenzione dei genitori causata dallo smartphone possa rappresentare delle difficoltà per lo sviluppo del figlio. A conferma di ciò, uno studio pubblicato su Pediatric Research afferma che la relazione genitoriale con adulti che trascorrono molto tempo al cellulare non migliora e porterà i bambini a manifestare comportamenti irrequieti e a diventare irritabili proprio perché necessitano dell’attenzione degli adulti di riferimento. Bisogna precisare la tecnologia fornisce importanti strumenti relazionali e culturali, ma occorre controllarne la sua fruizione attraverso regole che ci si potrebbe imporre. È utile, però, che il tempo dedicato allo smartphone non sia tempo sottratto alle relazioni nel mondo reale, fatte di scambi emotivi ma anche fisici e affettivi, di condivisione. È importante ritrovare spazi e modi di interazione e giochi classici, soprattutto nell’interazione genitori-figli, coinvolgendo anche altri bambini insieme ai loro genitori per creare uno spazio di scambio autentico.