Mente&Relazioni ha sviluppato un protocollo di intervento per il trattamento delle fobie specifiche supportato dall’utilizzo della realtà aumentata.
Il protocollo prevede 8 colloqui ognuno affiancato dall’esposizione in realtà aumentata. I primi colloqui hanno l’obiettivo di attivare i processi di controllo metacognitivo, indagando l’assetto cognitivo, emotivo e comportamentale della persona, e di stimolare l’attivazione del sistema motivazionale paritetico favorendo l’alleanza terapeutica. Sono inclusi interventi psicoeducativi legati alla comprensione dell’emozione di paura attivata dallo stimolo fobico e interventi di condivisione degli obiettivi. La fase espositiva in realtà aumentata permette, a terapeuta e paziente, di condividere i pensieri e le emozioni legate allo stimolo fobico.
I colloqui successivi hanno come obiettivo il potenziamento dei processi di controllo metacognitivi attraverso l’identificazione di pensieri più funzionali e di strategie alternative in termini di adeguatezza, efficacia ed utilizzabilità per la gestione dello stimolo fobico. Si riflette insieme al soggetto su quanto le nuove strategie possano essere per lui sostenibili e attuabili e su quali potrebbero esserne i vantaggi. La fase espositiva in realtà aumentata permette al soggetto di pensare in maniera diversa allo stimolo e di riflettere in presenza dello stimolo sulla sostenibilità delle strategie alternative individuate durante il colloquio.
I colloqui conclusivi hanno lo scopo di consolidare i pensieri funzionali e le strategie alternative apprese, che vengono resi operativi durante la fase di esposizione in realtà aumentata. L’esposizione in realtà aumentata, che segue ogni colloquio, permette al soggetto di sperimentarsi nella gestione dello stimolo fobico in modo graduale e controllato, in un ambiente protetto quale lo studio del professionista. La fase espositiva segue delle fasi strutturate che permettono al paziente di arrivare ad avvicinarsi di molto allo stimolo fobico.
Il protocollo prevede che il terapeuta “accompagni” il soggetto durante la fase espositiva continuando a sollecitare la riflessione sui pensieri e le strategie disfunzionali in funzione di quelle funzionali, sostenibili e attuabili.